“Blasfemia” alle Olimpiadi, lo sdegno dei vescovi francesi: “Cristiani feriti”
Per gli organizzatori era una rievocazione del banchetto di un’antica divinità greca, al grande pubblico è apparsa una parodia blasfema dell’Ultima Cena di Leonardo. Lo sdegno dei vescovi francesi: “Questa mattina pensiamo a tutti i cristiani di tutti i continenti che sono rimasti feriti dall’eccesso e dalla provocazione di certe scene. Vogliamo che capiscano che la celebrazione olimpica va ben oltre i pregiudizi ideologici di alcuni artisti”
Parigi – Luci, fuochi d’artificio, musica… La Cerimonia d’Apertura delle Olimpiadi, svoltasi sulla Senna, riaccende le polemiche sugli attacchi alla religione cristiana. Se in generale lo show svoltosi sotto la pioggia tra il fiume che bagna la capitale francese e la Tour Eiffel è stato bocciato dalla stragrande maggioranza delle persone, a far discutere è il segmento che – secondo gli organizzatori – avrebbe dovuto rappresentare, in chiave queer, il banchetto dell’antica divinità greca Dioniso.
In molti, però, hanno visto in quei gesti una parodia blasfema del celebre affresco di Leonardo da Vinci, ovvero l’Ultima Cena in cui il Cristo viene sostituito da una donna obesa, mentre figure queer e trans (anche un bambino) raffigurano i suoi apostoli. Una scena che ha suscitato sui social – e non solo – una marea di sdegno. Sdegno che i Vescovi francesi hanno esternato in un comunicato nel quale si legge: “La cerimonia di apertura proposta ieri sera dal Comitato organizzativo dei Giochi Olimpici ha regalato al mondo intero meravigliosi momenti di bellezza, di gioia, ricchi di emozioni e universalmente apprezzati. Questa cerimonia purtroppo prevedeva scene di derisione e di scherno del cristianesimo, che deploriamo profondamente”.
I vescovi ringraziano “i membri di altre fedi religiose che ci hanno espresso la loro solidarietà”. E aggiungono: “Questa mattina pensiamo a tutti i cristiani di tutti i continenti che sono rimasti feriti dall’eccesso e dalla provocazione di certe scene. Vogliamo che capiscano che la celebrazione olimpica va ben oltre i pregiudizi ideologici di alcuni artisti”.
Da tre anni, in vista dei Giochi di Parigi, la Conferenza Episcopale francese ha avviato il progetto Holy Games che sta coinvolgendo numerosi cattolici. La settimana scorsa si è celebrata la messa di apertura della tregua olimpica, alla presenza di numerose personalità religiose, politiche e sportive.
“Crediamo che i valori e i principi espressi e diffusi dallo sport e dalle Olimpiadi – scrivono i vescovi – contribuiscano a questo bisogno di unità e di fraternità di cui il nostro mondo ha tanto bisogno, nel rispetto delle convinzioni di tutti, attorno allo sport che ci unisce e per poter promuovere la pace delle nazioni e dei cuori”. Lo sport è “una meravigliosa attività umana” e i giochi Olimpici sono “un movimento al servizio di questa realtà di unità e fraternità umana”.
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