Cei: dalla crisi delle vocazioni alla lotta agli abusi, le risposte dei Vescovi italiani

A conclusione della 79ma Assemblea Generale della Cei, il cardinal Zuppi fa il punto sulle discussioni svoltesi in Vaticano: tante le preoccupazioni, soprattutto per la situazione politica in Italia

Città del Vaticano – La crisi delle vocazioni, la lotta agli abusi nella Chiesa, ma anche le preoccupazioni per la situazione politica in Italia, un Paese lacerato dalla sempre crescente povertà. Questi i temi che il cardinal Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha affrontato nella consueta conferenza stampa a conclusione dell’Assemblea Generale della Cei, giunta alla 79ma edizione e svoltasi in Vaticano dal 20 al 23 maggio.

Nel commentare il lungo comunicato finale (leggi qui), un ampia riflessione è nata dalla nomina della nuova presidente del Servizio Nazionale per la Tutela dei Minori: “Non è telecomandata”, dice Zuppi commentando la nomina di Chiara Griffini, che succede a mons. Ghizzoni. “È una psicologa, una professionista seria. Continuerà ad impegnarsi su un tema che sappiamo quanto ha ferito le vittime e fatto male alla Chiesa”.

“Il fatto che la presidenza del Servizio nazionale per la tutela dei minori ci sia una donna, e non un vescovo, non è un fatto secondario”, spiega poi mons. Gianluca Marchetti, sottosegretario della Cei: “È stato appositamente cambiato lo statuto, è un segnale di assoluto interesse. Neppure in altre Conferenze episcopali c’è una figura di questo rilievo”. “Non è una persona qualsiasi”, ha proseguito riguardo a Griffini: “È stata scelta una persona esperta nell’ascolto delle vittime, e non un giurista o una figura istituzionale. Una persona, insomma, che le mani in pasta le ha messe: si tratta di una scelta forte per implementare la tutela dei minori”.

Non sono mancate domande sulla crisi delle vocazioni: “Ci siamo interrogati molto anche su questo con i confratelli, è vero che molti ordini religiosi sopravvivono perché ci sono monaci e monache che arrivano da altre nazioni. Ma serve una riflessione più approfondita”.

Italia ed Ue: preoccupazioni politiche

Rispondendo alle domande dei giornalisti, il Presidente della Cei ribadisce la sua – e quella di tutti i Vescovi italiani – sull’autonomia differenziata, annunciando una nota che sarà pubblicata nelle prossime ore (leggi qui). Una nota, ha annunciato Zuppi, che è il “frutto di una valutazione e di uno studio attento. Alcune conferenze episcopali si sono già pronunciate, altre attendevano una presa di posizione comune. Del resto l’autonomia differenziata “è un problema che riguarda tutto il Paese, e quindi la Chiesa italiana nel suo insieme”.

Preoccupazioni anche sul premierato: “C’è ancora una discussione politica in corso mi sembra – dice il Presidente della Cei rispondendo ai cronisti -. Tutta via bisogna fare attenzione a toccare gli equilibri proprio perché sono equilibri quindi basta poco e tutto crolla”. Timori espressi anche per il clima che vivono i partiti in Italia con le cosiddette “candidature civetta” per le prossime elezioni europee: “C’è questa difficoltà che hanno i partiti ad essere un noi ma un io, e questo significa che i meccanismi di rappresentatività sono in crisi”.

Restando in clima europee, Zuppi ha ricordato la lettera inviata poche settimane fa (leggi qui) per richiamare gli italiani, e tutti i cittadini europei, al voto: “Votare è importante, se non decidi tu rischi che ci sia qualcuno che decida al posto tuo. In un tempo in cui ci si confronta della pandemia della guerra, l’augurio è che l’Europa si ricordi delle sue radici: perché non ci sia più guerra. Non una tregua, ma la pace, la capacità di risolvere i conflitti non con le armi”.

Lotta alla mafia

Come annunciato nella sua prolusione, tra i temi di cui hanno discusso i Vescovi in questi giorni quello della povertà e dei migranti. Infine, un richiamo alla lotta alla mafia: “Questa mattina abbiamo pregato per in ricordo di Falcone a 32 anni dalla strage di Capaci. La mafia, anzi, le mafie, riguardano tutti noi, non solo il Sud. Anzi, possiamo dire che ultimamente le Chiese del Sud stanno aiutando quelle del Nord che hanno molti meno anticorpi per fronteggiare i tentacoli delle cosche che si allungano ovunque”. In Italia come nel resto del mondo: “Quello delle mafie è un problema che tocca tutto il pianeta – dice Zuppi -. Il Dicastero dello Sviluppo Umano Integrale ci ha passato la Commissione che stava lavorando alla scomunica dei mafiosi, ma continueremo a confrontarci con loro perché la questione è internazionale”.

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